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Troppo stress?

Pensi che potresti avere uno dei possibili disturbi psicosomatici? Un disagio che coinvolge lo stomaco, l’intestino, …o tachicardia, … una malattia della pelle, mal di testa…?

RICORDA CHE PUOI DARE PAROLA AL CORPO!

Generalmente con “disturbi psicosomatici” si intendono i disagi fisici in qualsiasi apparato legati a componenti psicologiche. Oggi le moderne conoscenze scientifiche applicate all’uomo considerano tutte le malattie come “psicosomatiche” nel senso che esse coinvolgono l’intero individuo nella propria dimensione fisica e psichica nonché spirituale.
Ogni malattia è considerata come una conseguenza di un disequilibrio interno del “Sistema Uomo”. Il ruolo svolto dalla coscienza individuale nella genesi della malattia è dato dall’impossibilità di poter accedere a contenuti significativi che sono simbolizzati nei sintomi stessi della patologia. È come se il corpo parlasse alla mente con un proprio concreto e specifico linguaggio per esprimere la necessità di un cambiamento e per ristabilire un nuovo equilibrio più funzionale. Sul piano personale i disagi che si esprimono sul versante fisico e/o su quello psichico, esprimono una sorta di blocco alla propria evoluzione personale. Quello che accade quando ci ammaliamo è il tentativo da parte del nostro Sé profondo di ripristinare un ordine vitale interno tale da poter favorire un’ulteriore evoluzione della coscienza. Meno si è consapevoli più aumenta la probabilità che il corpo assuma una funzione comunicativa per la propria coscienza utilizzando un linguaggio di tipo analogico e simbolico. Lo sviluppo della consapevolezza può essere ostacolata, da un lato dalla presenza di esperienze derivanti dalla propria storia personale che sono state cancellate (memorie emotive non elaborate, idee inconsce limitanti, e addirittura fantasie che bloccano), dall’altro dall’incapacità di accedere a tali contenuti. Va sottolineata anche l’importanza  del contesto in cui si trova inserito il paziente, e qui intendo non soltanto il contesto familiare, parentale o amicale ma anche il contesto culturale e ambientale (in una parola la sua “ecologia” in senso ampio).

Elementi ecologici collettivi oltre che personali

Elementi ecologici collettivi oltre che personali

Dal punto di vista psicosomatico alcune malattie di tipo endemico sono legate a fattori di ordine collettivo. In altre parole non è solo l’individuo a soffrire ma l’intera collettività.  Pensiamo ad esempio alle patologie legate all’alterazione del sistema immunitario. Ad esempio, nel caso della Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita si esprime una difficoltà legata alla propria identità profonda in quanto l’organo coinvolto è il sistema immunitario stesso. Quando si indaga la specifica situazione di una persona sieropositiva si scoprono le sue difficoltà a riconoscere se stesso e gli elementi che lo caratterizzano, le sue potenzialità e soprattutto i suoi limiti che – appunto – delimitano la sua Identità. C’è una sorta di inganno perpetuato nei confronti di se stesso – cosi come il virus inganna le cellule immunitarie sostituendo il proprio materiale genetico al loro. Quando consideriamo lo stesso tema sul piano collettivo, possiamo riconoscere le problematiche che si manifestano al venir meno dei confini tra le nazioni e al mescolamento tra diverse razze e culture, alla globalizzazione che pone l’uomo di fronte a nuove situazioni, o sul piano biologico pensiamo ai trapianti d’organo, altro esempio di necessità di integrazione. Ognuno è figlio dei propri tempi ed è influenzato da fattori collettivi e genetici oltre che personali.

“Attenzione! Questa visione scientifica include la conoscenza e la pratica della medicina ufficiale (peraltro anch’essa in continua evoluzione ) introducendo e integrando una conoscenza di tipo psicologico nel trattamento delle sofferenze umane che si manifestano sul piano del corpo. Cito due modelli: la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (la Pnei) e l'Ecobiopsicologia.”

Kara LucasYoga Instructor

a better life

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awaits you

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Quando una persona inizia una psicoterapia nella fase anamnestica si raccolgono informazioni di tipo psicologico (la sua storia personale e familiare, le sue origini, le sue esperienze, la situazione attuale, il lavoro, le relazioni, l’ambito affettivo, i sogni, ecc.). Si chiede anche se eventualmente ci siano state nell’arco della sua esistenza malattie fisiche di una certa importanza (la sua patobiografia). Gli eventuali disagi fisici rappresentano simbolicamente informazioni sul modo di procedere del paziente in un determinato momento della sua vita. Essi possono essere interpretati come sogni e, in questo modo, le informazioni ricavate favoriscono utili e significative intuizioni che possono orientare il trattamento di tipo psicosomatico.

La soluzione dei problemi intestinali di Simone

A Simone era stata fatta una diagnosi di Colon irritabile. Puntualmente quando si trovava in situazioni di forte stress soffriva di questa patologia. La continua tensione era causata da fattori psicologici. Era come se ci fosse un dialogo interno tra due personaggi basato su una comunicazione poco efficace. Simone viveva un forte conflitto tra una parte di sé che lo giudicava e lo colpevolizzava e un’altra che desiderava esprimere liberamente i propri sentimenti e le proprie emozioni considerate però inaccettabili. In altre parole non poteva esprimere ciò che sentiva o che pensava in quanto aveva paura di essere aggredito per quello che avrebbe pensato, detto o fatto. Questa situazione interna era stata sperimentata concretamente nella relazione con i propri familiari, in particolare con la madre, ed era stata interiorizzata – in una sorta di schema percettivo inconscio – e poi dimenticata. Simone non aveva consapevolezza di questo conflitto e di conseguenza non era in grado di elaborarlo. Tuttavia le emozioni legate a questi vissuti era molto intensa e si “scaricava” nel corpo; cercava inconsapevolmente di risolvere il conflitto mettendolo  in scena nel teatro del suo corpo facendo fare al suo intestino ciò che la sua coscienza non riusciva a rappresentarsi ed esprimere.

La stretta relazione analogica tra cervello e intestino è riconosciuta  fin dall’antichità: il cervello elabora le informazioni così come l’intestino elabora la materia; il cervello assimila ed elabora informazioni così come l’intestino assimila ed elabora il cibo. In questo caso per risolvere la patologia da colon irritabile è bastato trasformare in parola il significato personale che si era condensato nel disagio fisico per poi procedere a trovare una soluzione del conflitto tra le parti.

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