stato d’animo
LO STATO D’ANIMO IN CUI SEI DETERMINA LE DECISIONI CHE PRENDI
”- “... A volte le mie azioni ... non so ... capita senza che io lo voglia... Come faccio a controllarmi? È più forte di me!”.
”- “Si, sono d’accordo! È più forte di te ... e come tale va rispettato se vuoi entrare nelle sue grazie e ottenere i suoi benefici”.
Quella sul controllo è una delle domande più frequenti.
Il “Come stai” (e aggiungo il “Dove stai” e il “Con chi stai”) determina i tuoi comportamenti. Quindi diventa importante la gestione dello stato.
Per stato intendiamo generalmente lo stato d’animo, la fisiologia, le emozioni, nonchè gli impulsi automatici che bypassano il controllo della coscienza e della volontà. A ciò uniamo le rappresentazioni mentali interne, cioè il pensiero, le immagini, i suoni, le sensazioni.
Spesso è data troppa importanza al pensiero razionale in sè e c’è il rischio di credere che cambiando solo le rappresentazioni mentali cambi improvvisamente il proprio modo stare e di essere al mondo. Di fatto, cambiando le rappresentazioni a livello mentale, capita che avvenga un cambiamento a livello dello stato d’animo. Altra cosa è invece il cambiamento a livello di comportamento e/o di performance.
È esperienza comune di chi svolge il mio lavoro, notare che le persone spesso ritornino a ripetere i soliti vecchi schemi di pensiero e comportamento.
Il motivo di questo “tornare indietro” va ricercato nella fisiologia del corpo. I cambiamenti a livello di pensiero possono essere veloci ma allo stesso tempo poco incisivi sul comportamento se non si considera che i mutamenti a livello fisico seguono un altro tempo, hanno un altro ritmo. A livello corporeo c’è il bisogno di ripetere l’esperienza affinché questa diventi parte di sé cioè un nuovo comportamento automatico allineato e coerente con il nuovo pensiero. È il semplice principio dell’allenamento nello sport. L’atleta sa che il corpo va allenato ed ha bisogno di tempo per automatizzare e rendere fluidi i movimenti. E così come un atleta, anche ognuno di noi deve ripetere l’esperienza di mutamento affinché questa diventi parte di se.
Già negli anni 50 del secolo scorso W. Reich affermava che “il carattere di un individuo è strutturato nel suo corpo” e in seguito A. Lowen sosteneva che “la storia di un individuo è iscritta nel suo corpo mediante la strutturazione di tensioni muscolari croniche. Oggi le moderne neuroscienze evidenziano la componente delle reti neuronali e la PNEI (sigla di una parolona per gli addetti ai lavori che significa Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), sottolinea ancor di più l’intreccio dei vari sistemi –fisici e psichici – dell’organismo umano.
Attenzione quindi a non illudersi che basti solo cambiare i pensieri per ottenere qualcosa di diverso nella propria vita. È alttrettanto necessario conoscere, rispettare e seguire la fisiologia del corpo umano ossia la sua natura. La Natura infatti ha un suo “pensiero”. Il Corpo ha in sè la “conoscenza” per il proprio sviluppo, sa cosa fare molto meglio dell’Ego …, possiede un “significato” cioè un senso, un orientamento alla crescita insito nella fisiologia naturale della vita stessa.
Qui sta il limite che definisce il potere umano cioè le sue capacità. Nelle diverse età della vita ognuno fa esperienze e ottiene diversi risultati. Punto. L’energia, lo spirito, la coscienza e il corpo cambiano. Sono diversi. Le decisioni che si prendono sono diverse non solo perché si pensa in modo diverso ma perché il corpo e la sua fisiologia mutano nel tempo. Cambia lo stato soggettivo (fisico ed emotivo oltre che di pensiero) il quale produce comportamenti diversi e quindi risultati diversi legati a valori e scopi diversi.
Idee per il "controllo"
“…E quando riconosci e accetti che per “gestire” il tuo stato d’animo devi dare valore al corpo e alla sua naturale fisiologia … allora puoi andare oltre … e ottenere ciò che in quel momento è essenziale per te”.
“… Cosi nel tempo cambiano le parole per esprimere gli stessi principi vitali che valgono aldilà di ogni tempo: principi naturali e spirituali che vanno oltre la ristretta ecologia del piccolo Ego. … Lì nasce il “naturale controllo” che assume una forma equilibrata e condivisa da tutte le parti che ti costituiscono”.