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La vita onirica ha da sempre affascinato l’uomo forse perché “siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni” diceva  il grande drammaturgo inglese. Chi ci ha sognato per primo? …

L’uomo è figlio di una Cultura fatta di algoritmi mentali che lo programmano fin dalla nascita ed è altresì figlio di una Natura Creatrice che evolve e si esprime sotto forma di reti informative costruite secondo una logica circolare; reti analogiche e simboliche che la rendono sacra. In altre parole ognuno di noi è il risultato di apprendimento, di influenze sociali e culturali e, allo stesso tempo, di  un’evoluzione biologica vitale a cui partecipa e di cui è parte. 

Nella storia, a livello collettivo, l’uomo ha trasformato le proprie azioni emblematiche (ad esempio l’azione del cacciare) prima in Riti (il racconto della caccia ritmato dal suono del tamburo attorno al fuoco, che rimanda analogicamente al ritmo del cuore … che “illumina e riscalda”) e poi in Miti  che sono diventati i Sogni Collettivi dell’umanità tramandati nelle diverse tradizioni. 

I nostri Sogni Personali emergono dall’aldilà della nostra coscienza razionale: è il corpo che sogna! Per la psicoterapia dinamica il loro valore risiede soprattutto nella dimensione simbolica che rimanda alla costruzione di altri significati e ad emozioni “senza parole”. Muoversi dal Corpo alle Emozioni alla Mente e viceversa è un viaggio di consapevolezza.

A cosa serve sognare?

L’elaborazione delle informazioni proveniente dai sogni può essere usata come uno strumento per indagare le tematiche inconsce dell’individuo e il suo  rapporto con la sua esigenza più profonda: diventare se stesso, un individuo unico. E’ uno dei modi di comprendere “la morale dietro la favola … dell’apparenza” perché spesso, come si ripeteva il piccolo principe, … “l’essenziale è invisibile agli occhi”. E per cogliere l’essenziale ci vuole un altro tipo di sguardo, diverso da quello sensibile. 

I sogni sono da un lato l’espressione di appagamento di desideri, sosteneva Freud, e dall’altro una sorta di compensazione dell’unilateralità della coscienza razionale. In altre parole sono un modo per riequilibrare attraverso un immaginario creativo il rapporto tra ragione, emozione  e, aggiungerebbe lo psichiatra e psicosomatista Diego Frigoli, il corpo fisico. 

Questo processo riequilibrante avviene attraverso l’emergenza di immagini simboliche che a volte possono essere archetipiche cioè possono rimandare ad un inconscio collettivo  – come ha scoperto C.G. JUNG.

Sul piano dell’io le immagini oniriche possono evocare  pensieri, sentimenti e ricordi del sognatore che ‘di giorno’  vengono in qualche modo evitati e che ‘di notte’, anche se in modo camuffato, si manifestano attraverso i sogni. 

Freud sosteneva che il sogno rappresentasse la via principale per accedere ai contenuti inconsci, cioè al corpo. Egli poneva particolare attenzione ai desideri rimossi che proprio attraverso il sogno trovano una via per manifestarsi.

Altre concezioni moderne considerano i sogni come una stimolazione della memoria a lungo termine  legata al passato che, diversamente dai ricordi coscienti, è connessa anche a contenuti inconsapevoli. 

Il sogno rappresenta anche l’unione tra ‘passato’ e ‘presente’, in particolare per ciò che concerne i modelli di  relazione interiorizzati e le annesse esperienze emotive. Esso può “innovare” anche il ‘futuro’ poiché – fa attenzione! –  passato, presente e futuro sono costruzioni della mente che nell’inconscio esistono come istante unico del ‘qui ed ora’. Il passato è un ‘presente ricordato’ e il futuro un ‘presente anticipato’.

Usare il pensiero logico come strumento per indagare in profondità la natura e  l’animo umano, il suo immaginario e l’ambiente in cui è inserito può essere insufficiente. Ad esso possiamo affiancare il pensiero simbolico e analogico come modalità per costruire ipotesi di lavoro e unire fatti apparentemente tra loro distanti.

In quest’ottica lo scopo  del processo onirico  è di  integrare nella coscienza informazioni e sentimenti relativi ad esperienze soggettive (a volte collettive), che non potendosi manifestare in forma diretta, si  presentano sotto forma di reti di “significanti all’interno dei significati”, di  metafore, di analogie e di  linguaggi stratificati su più livelli.

In definitiva la funzione unificante del simbolo consente ai contenuti impliciti del proprio Sé Psicosomatico di manifestarsi per mezzo di immagini e ‘sensazioni’, e mediante l’immaginario onirico permette la rappresentazione della storia affettiva ed emozionale di ognuno di noi come singolo individuo che partecipa a qualcosa di più grande. 

Ricorda: Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. E come l’Universo siamo Materia, Energia, Informazioni.